“Icona” su Skribi

Nella seziona Antologia di SKRIBI (Anno II – Numero 2 – Dicembre 2018) a pag. 83 è pubblicata la poesia Icona tratta da Imminenti stati di necessità, Fara Editore, 2018.
Icona
Brucia le foglie sopravvissute
questo gelido nostro tempo:
per un momento la notte ha prevalso.
Dopo il lungo silenzio dei rami,
incredulo è il tronco sgocciolante
in attesa del germoglio.
Ormai ritorna il siliquastro viola
tintinnano narcisi al sole
il grano immaturo arrossisce di papaveri.
Eppure preferisco ancora nel campo brullo
il solitario mandorlo candido
presagio del regno che viene.
Non ti ho conosciuta
quando mi venivi a trovare
nelle mie notti giovani disperate.
Non ti ho conosciuta
– come l’autunno il primo giorno di primavera,
come il mare il quarto di luna a morire –
seduta sul trono
circondata da un’aria dorata
sdegnosa immobile altéra.
Non ti ho conosciuta, ma
era il tuo nome che gridavo:
Madre di un figlio dalla testa marchiata
Madre di un figlio desolato e bramoso di dignità
Madre di un figlio drogato ubriaco abusato
negli occhi l’orrore divenuto terrore.
Può un figlio dimenticare il nome di sua madre?
Se anche lo scordasse…
Svanire come i sogni del risveglio
che non riesci a carpire
83
che lasciano come prova
una struggente indicibile certezza
di malinconia.
Ti ho ritrovata nell’ultima parola, la sera,
d’un vecchio chino sul letto, in preghiera,
pronto a partire.
Come fragile barca
solca l’albeggiante mare latteo argentato
ti ritrovo
in un risveglio di luce.
Per un momento anche tu
sei stata gioia ricolma di vita,
orgoglio generativo, oltre i pregiudizi,
sei stata tomba vuota, ventre lacero e sgravato,
sei stata ombra di sonno, circondata da
presenze lontane, verso quel nuovo s-vegliare.
Per questo tuo essere nido di terra sospeso verso il cielo
ti fai riscoprire dagli occhi più piccoli:
nella pazienza dei miti,
nella tenerezza che sfiora volti ingrigiti
[guancia a guancia,
nel canto di donne e uomini,
ciascuno in cerca della sua melodia,
(stilla di pioggia in immenso mare)
ogni voce così diversa, così umana,
anche raccolta in questo minimo tempio di periferia,
da chi ha il dono di riunire e tesser differenze
da rilanciare come uguale anelito,
(grido di rondine)
nel riverbero di un altro canto
altrove d’amore senza fine.
Madre di tutti coloro che cercano una madre
perdonami se non ti sento regina severa.
Per me, ti sporgi dal balcone, la sera
a scrutare e chiamare quei figli
annacquati e spersi
nella nebbia del nostro poco tempo.
Poi scendi e spalanchi la porta
ti avvolgi e ti fermi a capolino sull’uscio
faro in attesa, per chi ritorna.
(Andrea Parato)
Foto
SKRIBI Anno II – Numero 2 – Dicembre 2018Il numero 2 ha come tema “Autobiografia”, ed è interamente dedicato al PREMIO NAZIONALE DI NARRATIVA E SAGGISTICA LE PAROLE PER RACCONTARMI.
Presenta testi critici di Carla Battistini e Daniela Monreale, i testi dei premiati e segnalati nelle due sezioni del concorso (racconto inedito, estratto da libro edito) e le recensioni ai libri dei premiati e segnalati per il libro edito. Nella sezione “Studi” un breve saggio di Daniela Monreale sul diario nell’autobiografia, mentre nella sezione “Antologia” dieci autori, affermati o esordienti, presentano testi poetici di carattere autobiografico.
“L’autore in primo piano” è dedicato allo scrittore piombinese Gordiano Lupi, “L’antico sempreverde” a Silvio Pellico e chiude il numero una citazione dello scrittore americano Paul Auster.

Scarica il numero 2 di skribi qui: https://skribi.weebly.com/uploads/8/6/0/4/86047980/skribi_due.pdf

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